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Crinoidei

 

 

 

 

 

 

 

I Crinoidei (“gigli di mare”) possono avere due morfologie: una caratterizzata da peduncolo e corona (ordine degli Isocrinidi) e l’altra dalla sola corona (ordine dei Comatulidi).
Gli Isocrinidi sono i più arcaici e anno il peduncolo con cui si avvinghiano al fondo. Il peduncolo è articolato esternamente in piastre e porta una serie di appendici (cirri). I Comatulidi non hanno il peduncolo e i cirri si attaccano direttamente alla superficie aborale (dove è presente la bocca).
La corona è sicuramente la parte importante dell’animale: è costituita da una massa centrale più o meno sviluppata a seconda della specie e porta lateralmente le braccia, disposte secondo la simmetria pentaraggiata. La bocca (centrale) e l’ano (in posizione eccentrica) si aprono sul disco. Il disco è perforato da numerosi fori; questi sostituiscono nella loro funzione il madreporite.
Le braccia sono ramificate fino al punto che, in alcuni Comatuli tropicali, se ne contano 200.
Sono animali sospensivori, si nutrono cioè di materiale organico presente lungo la colonna d’acqua. Il cibo è catturato tramite una rete di muco portato dalle braccia; quando la rete è satura, viene convogliata alla bocca e da qui il materiale organico è introdotto nel corpo.
Gli apparati riproduttori sono diffusi lungo le braccia. Sono animali gonocorici, cioè a sessi separati. La larva è detta doliolaria ed ha la forma di un barile; quando si fissa sul fondo, si trasforma in una forma peduncolata (simile ai Comatulidi), detta pentacrinoide.
Si conoscono circa 600 specie sparse nei mari del mondo. Gli Isocrinidi sono tutte forme abissali assenti nel Mediterraneo, le quali si fissano sul substrato col peduncolo. I Comatulidi si muovono attraverso i cirri sul substrato, possono muoversi utilizzando i tentacoli, ma possono nuotare per brevi tragitti con le braccia. Sono diffusi nei fondi litorali rocciosi. In Italia sono presenti quattro specie; la più diffusa è Antedon mediterranea.

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