Manufatti delle piramidi di Miramare
L’insieme del manufatto delle cosiddette Piramidi di Miramare, occupa un’area marina con un quadrato che ha il lato di circa un chilometro ed è posizionato a circa tre miglia al traverso della località di Miramare (frazione di Rimini) su un fondale di 11-12 metri. Semplificando potremo dire che l’insieme è suddiviso in 24 campi eguali. Ogni campo è composto a da quattro piramidi poste agli angoli di un quadrato che contiene nel suo centro un castello. Ogni piramide è costituita da quattro cubi di cemento armato opportunamente bucati e smussati, sormontati da un quinto identico cubo. Il tutto poggia su un “materasso” di pietrisco ingabbiato in rete metallica atto ad evitare l’affondamento, del blocco piramidale. Questo nei disegni di progetto (struttura a piramide) e nei modellini plastici. Dopo 30 anni dalla costruzione notiamo che la struttura, ha subito variazioni da quanto studiato a tavolino. In pochi campi la struttura a piramide ha retto alla somma delle forze di insabbiamento da un lato e spostamento con caduta laterale della struttura ,del flusso del moto ondoso. Nella zona del sito la batimetria non supera gli undici metri e mari di greco e di tramontana generano moti ondosi con notevolissima forza di impatto anche a quella profondità.
Lo scopo della “coltivazione” di bivalvi effettuata da operatori subacquei in particolar modo nei “castelli”, non è mai stato rispettato, per opportunità economiche, demandando al supporto galleggiante la coltivazione dei mitili. I vari concessionari di quell’area (concessionari ai soli fini ipotizzati allora dalla CEE e mantenuti ora dalla Regione Emilia Romagna ) hanno quindi usato la sola superficie dell’impianto, tralasciando quanto naturalmente “prodotto” dalla vita sottomarina.
L’altro scopo del manufatto (quello della zona di ripopolamento) è stato però raggiunto: reti a strascico, gabbie, turbosoffianti, per timore di perdere l’attrezzo, operano ben al largo dell’impianto.
La semplice contravvenzione amministrativa, non intimorisce però bracconieri pescatori di superficie con canna e subacquei con fucile, quando non anche bracconieri con reti da posta.